immagine di copertina di un articolo sul consumo energetico. è una grafica con una casa e in sfondo un tramonto arancione.

Consumo energetico: 5 semplici aspetti da curare per risparmiare in casa.

Guida pratica al risparmio energetico della casa.

Il risparmio energetico in una casa richiede un approccio olistico e una combinazione di interventi su diverse fonti di consumo energetico. 

Attenzione! Voglio metterlo subito in chiaro: non parleremo di sacrifici. Il confort viene prima di tutto.
Il problema è che l’idea di confort fino a qualche anno fa corrispondeva a lusso che spesso è stato sinonimo di superfluo. Bene, oggi abbiamo finalmente capito che si può stare anche meglio mantenendo una soglia di benessere ottimale, tagliando gli eccessi. Questo è possibile monitorando i consumi, misurando le necessità, modulando entrambi alla ricerca dell’ equilibrio perfetto.

L’uso consapevole e razionale delle risorse energetiche e l’adozione di tecnologie ad alta efficienza energetica possono contribuire significativamente alla riduzione del consumo energetico complessivo di una casa senza rinunciare a nulla.

Ad esempio, l’installazione di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza, l’utilizzo di lampadine a basso consumo energetico come le lampadine LED e la scelta di elettrodomestici ad alta efficienza energetica possono ridurre il consumo energetico mantenendo alti standard di benessere. Inoltre, la riduzione del consumo inutile di elettronica e di elettricità generale può contribuire ulteriormente a ridurre il consumo energetico complessivo di una casa. In sintesi, una combinazione di strategie mirate può contribuire significativamente al risparmio energetico di una casa.

Vediamo più in dettaglio quali sono principali fonti di consumo energetico di una casa e soprattutto qualche consiglio per ottimizzare il dispendio energetico, ridurre il fabbisogno e, non smetterei mai di ripeterlo, senza intaccare il confort.

Le principali fonti di consumo energetico di una casa sono tante e possono variare a seconda della località, delle dimensioni e dalla forma dell’edificio, delle dotazioni dei sistemi elettrici, di riscaldamento/raffreddamento, dalla composizione dell’involucro dell’edificio, ma anche dagli ambienti confinanti e dall’esposizione. Insomma, le variabili sembrano infinite e incontrollabili. Tuttavia sono stati sviluppati modelli matematici per stabilire con incredibile dettaglio il fabbisogno energetico di un edificio: il più diffuso e il metodo di calcolo per realizzare il cosiddetto APE (Attestato di Prestazione Energetica).

Misurare il consumo energetico con l’APE.

L’attestazione di prestazione energetica (APE) viene calcolata attraverso l’analisi delle caratteristiche dell’edificio e degli impianti, nonché della climatizzazione e dell’acqua calda sanitaria.

Per calcolare l’APE, il tecnico abilitato utilizza un software specifico che consente di simulare le prestazioni energetiche dell’edificio e di determinare il suo consumo energetico annuo. In particolare, il software tiene conto di diversi parametri, tra cui la superficie dell’edificio, la sua orientazione, la presenza di isolamento termico, l’efficienza degli impianti di riscaldamento e di raffreddamento, l’uso di energia da fonti rinnovabili, la destinazione d’uso del fabbricato, ecc.

Una volta effettuato il calcolo delle prestazioni energetiche dell’edificio, il tecnico redige l’attestazione di prestazione energetica che riporta i dati relativi al consumo di energia dell’edificio e alla sua classe energetica, che va dalla classe A (edifici ad alta efficienza energetica) alla classe G (edifici ad alta dispersione energetica).

L’attestazione di prestazione energetica è obbligatoria in caso di vendita o locazione di un immobile, interventi di ristrutturazione edilizia, nuova costruzione o richiesta di agevolazioni fiscali o contributi pubblici per interventi di efficientamento energetico.

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    Le fonti di consumo energetico in casa e come domarle.

    Vediamo un elenco dettagliato ed alcuni consigli per migliorare.

    1. Riscaldamento e raffreddamento.

    La gestione della temperatura interna di una casa può rappresentare fino al 50% del consumo energetico totale. L’utilizzo di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza possono ridurre significativamente il consumo energetico. Una temperatura confortevole può essere mantenuta attraverso l’uso di sistemi di riscaldamento e raffreddamento ad alta efficienza energetica, come i condizionatori d’aria, i termosifoni e le più efficienti pompe di calore.

    Una pompa di calore è un sistema di riscaldamento che sfrutta l’energia termica presente nell’aria, nell’acqua o nel terreno per produrre calore. Funziona in modo simile ad un condizionatore d’aria, ma in senso inverso: invece di prelevare il calore dall’ambiente interno ed espellerlo all’esterno, preleva il calore dall’ambiente esterno e lo trasferisce all’interno della casa.

    Esistono diversi tipi di pompe di calore, ma tutte hanno un compressore che comprime il gas refrigerante, facendolo passare da uno stato di bassa pressione e temperatura ad uno stato di alta pressione e temperatura. Il gas refrigerante viene quindi fatto passare attraverso un condensatore, dove cede il calore prelevato dall’ambiente esterno all’acqua o all’aria che scorre attraverso l’apparecchio. L’acqua o l’aria riscaldata viene poi utilizzata per riscaldare l’ambiente interno.

    Le pompe di calore possono essere utilizzate per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria, ma anche per il raffreddamento dell’ambiente interno durante l’estate, invertendo il ciclo di funzionamento.

    Le pompe di calore sono molto efficienti dal punto di vista energetico, poiché producono più calore di quanto ne consumino. Ad esempio, una pompa di calore ad aria può produrre fino a tre volte più calore di quanto ne consumi in elettricità. Inoltre, se accoppiate a fonti di energia rinnovabile come i pannelli fotovoltaici, sono anche molto ecologiche. Il top!

    Per controllare la temperatura della casa si può ridurre il riscaldamento e il raffreddamento in stanze inutilizzate attraverso termostati programmabili che consentono di controllare in modo preciso la temperatura in ogni ambiente e di ridurre il consumo energetico regolando la temperatura in base alle esigenze degli occupanti della casa.

    Altri modi per ridurre il consumo energetico riguardano l’isolamento adeguato delle pareti esterne (anche il pavimento contro terra e il soffitto di un ultimo piano sono superficie disperdenti!), l’isolamento delle finestre e l’utilizzo di tende o persiane per bloccare la luce solare e mantenere la temperatura costante.

    2. Illuminazione.

    L’illuminazione è un’altra fonte importante di consumo energetico, specialmente se si utilizzano lampadine tradizionali. L’utilizzo di lampadine a basso consumo energetico, come le lampadine LED, può ridurre significativamente il consumo di energia per l’illuminazione.

    Le lampadine LED hanno tanti altri vantaggi che giustificano di gran lunga la differenza di prezzo con le ormai obsolete fonti di illuminazione tradizionali. Tra i vantaggi troviamo un’alta efficienza luminosa, che significa che producono più luce con meno energia, una lunga durata, che può durare fino a 25.000 ore o più, e una maggiore resistenza agli urti e alle vibrazioni. Inoltre, le lampadine LED non contengono mercurio e altre sostanze tossiche come le lampadine fluorescenti compatte, il che le rende una scelta più sostenibile dal punto di vista ambientale.

    Infine, le lampadine LED sono disponibili in molte forme e dimensioni diverse, sono dimmerabili cioè puó essere modulata la potenza illuminante, non producono calore e possono essere utilizzate in qualsiasi tipo di applicazione di illuminazione, rendendole una scelta versatile per la casa.

    3. Elettrodomestici.

    Gli elettrodomestici, come la lavatrice, la lavastoviglie, il frigorifero e il forno, possono rappresentare fino al 30% del consumo energetico di una casa. L’utilizzo di elettrodomestici ad alta efficienza energetica e la riduzione del loro utilizzo possono ridurre il consumo energetico.

    Quando si acquista un nuovo elettrodomestico, è importante scegliere modelli con una buona classe energetica, come A+++, A++ o A+, in quanto consumano meno energia rispetto ai modelli meno efficienti. Se non è possibile optare per elettrodomestici ad alta efficienza energetica si può imparare a regolare le impostazioni in modo più efficiente e performante o ancora scegliere il programma giusto. Ad esempio, utilizzare un programma a bassa temperatura per il bucato leggero e programmi più lunghi solo quando necessario. Inoltre esistono molti detersivi per lavatrici che sono efficaci a basse temperature, anche a 30 gradi.

    E’ stato dimostrato che si consuma meno energia lavando le stoviglie con una lavastoviglie rispetto al lavaggio a mano in lavandino. E’ però importante iniziare il lavaggio solo quando l’elettrodomestico è a pieno carico per limitare il consumo energetico. Ma, a questo punto, la domanda più frequente è “come faccio a tenere i piatti sporchi per il tempo necessario a riempire la lavastoviglie?”. Ebbene, in tutti i modelli esiste una modalità di lavaggio breve, circa 5 minuti, con acqua fredda che serve proprio a dare una prima sciacquata alle stoviglie, evitando di doverle pre-lavare a mano, rendendo inefficace il risparmio potenziale dell’usare l’elettrodomestico.

    Un ultimo consiglio è quello di mantenere gli elettrodomestici puliti e in buono stato di funzionamento. Una manutenzione regolare, come la pulizia del filtro della lavatrice o della cappa della cucina, può aiutare ad aumentare l’efficienza dell’elettrodomestico.

    4. Acqua calda.

    La produzione di acqua calda rappresenta fino al 20% del consumo energetico di una casa. E’ fondamentale nel quotidiano: quando c’è non facciamo caso a quanto è preziosa, ma quando viene a mancare si fa sentire tutta! Immaginate di essere in pieno inverno, volete farvi una doccia calda rigenerante; quindi entrate in doccia e l’acqua esce solo fredda. Un vero incubo. Evitare di produrla è impossibile, ma regolarne il consumo ha strategemmi anche semplici. Prima di tutto l’utilizzo di sistemi ad alta efficienza energetica come le famigerate caldaie a condensazione permettono di ottenere acqua calda sanitaria istantanea e al bisogno, senza sprechi di calore.

    Una caldaia a condensazione funziona riscaldando l’acqua per il riscaldamento degli ambienti o per l’acqua calda sanitaria e poi utilizzando il vapore acqueo che si forma come sorgente di energia aggiuntiva.

    Nelle caldaie tradizionali, il vapore acqueo prodotto durante il processo di combustione viene espulso attraverso il camino insieme ai gas di scarico. Invece, una caldaia a condensazione raccoglie il vapore acqueo e lo raffredda fino a quando non si condensa in acqua. Questo processo rilascia una notevole quantità di energia, che viene recuperata e utilizzata per riscaldare l’acqua.

    In questo modo, una caldaia a condensazione è più efficiente di una caldaia tradizionale, perché sfrutta il calore residuo che altrimenti sarebbe perso. Inoltre, poiché il gas di scarico è più fresco, meno energia viene persa attraverso il camino, il che aumenta ulteriormente l’efficienza del sistema.

    Per questo motivo, le caldaie a condensazione sono considerate una delle opzioni più efficienti ed ecologiche per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di acqua calda sanitaria.

    5. Elettronica di consumo.

    Gli apparecchi elettronici, come i televisori, i computer e i caricabatterie, possono rappresentare una fonte significativa di consumo energetico quando sono in stand-by. Anche se la quantità di energia consumata da un singolo dispositivo in modalità di stand-by può sembrare piccola, il consumo cumulativo di molti dispositivi può essere considerevole.

    Secondo uno studio dell’Unione Europea, gli apparecchi elettronici in stand-by possono rappresentare dal 5% al 10% del consumo energetico domestico totale. Questo significa che, in una casa con un consumo energetico annuale medio di 3.500 kWh, gli apparecchi in stand by potrebbero rappresentare un consumo di energia compreso tra 175 e 350 kWh all’anno.

    Il consumo effettivo dipende da diversi fattori, tra cui il numero e il tipo di dispositivi elettronici presenti in casa, la loro età e il loro utilizzo. Ad esempio, alcuni dispositivi in stand by consumano più energia di altri, come le TV o le console di gioco. Inoltre, la durata del periodo di stand by può influire notevolmente sul consumo di energia.

    Spegnere completamente gli apparecchi elettronici quando non sono in uso è un modo efficace per ridurre i consumi energetici in casa. Utilizzare prese multiple con interruttori per spegnere completamente l’alimentazione degli apparecchi in stand by quando non sono in uso è un altro modo semplice per ridurre il consumo di energia.

    Infine, l’utilizzo generale dell’elettricità, come per la ricarica dei telefoni cellulari, la musica, la TV, ecc. può rappresentare una parte significativa del consumo energetico di una casa e l’utilizzo consapevole e ridotto di queste attività può ridurre significativamente il dispendio energetico.

    Conclusioni.

    Pochi fattori che fanno la differenza. Nessun sacrificio, nessun compromesso. Parola d’ordine è confort e benessere. L’uso consapevole e razionale delle risorse energetiche, l’adozione di tecnologie ad alta efficienza energetica e la riduzione del consumo inutile sono tutti modi efficaci per ridurre il consumo energetico di una casa.

    Può sembrare complicato, ma se preso come una sfida personale diventeranno tutte buoni abitudini e consuetudini di cui non ci renderemo conto e saranno naturali come accendere la luce entrando in una stanza buia.

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    L’architettura è di casa.

    Di David Moscuzza

    David Moscuzza è un architetto che opera a Noto e in provincia di Siracusa. Con esperienze nell’edilizia privata, risparmio energetico, detrazioni fiscali. Laureato al Politecnico di Milano. Scrive di progettazione architettonica, ristrutturazioni edilizie, urbanistica, e cura l’analisi tecnica dei progetti.

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